L'azienda vinicola è stata analizzata per la sua capacità di sublimare la dicotomia economia-cultura , sapendo affiancare all'attività economica (core business) , l'esperienza culturale che si vive grazie al vino , che diventa veicolo di comunicazione tra due realtà agli antipodi.
Il progetto ha suscitato interesse fra i docenti A.Carù, F.Montanari, A.Merlo, che ne hanno permesso la presentazione durante la lezione conclusiva del corso.
La decisione da parte delle studentesse di scegliere L’Azienda Terra dei Re non è stata casuale, bensì frutto di una ponderata riflessione circa gli elementi distintivi del corso di laurea in “Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione”.
Come conciliare il clima di reciproco sospetto tra due realtà così agli antipodi, quali la fredda razionalità utilitaristica dell’economia e l’istintiva passionalità della sfera culturale e artistica?
L’ossimoro economia-cultura si risolve brillantemente e, addirittura, si supera nelle peculiari attività ideate dalla lungimirante cantina Terra dei re.
Infatti Terra dei Re è particolarmente propensa a proporre e realizzare iniziative culturali, distinguendosi così dal panorama dei competitors.
Da più anni ormai l’evento culturale, conosciuto come “Vendemmia notturna”, prende vita nel cuore dell’autunno, tra i filari dei vigneti. Il vino diviene vero e proprio veicolo di comunicazione, capace di condurre gli spiriti umani verso l’esplorazione dell’incantevole universo della cultura. La “Vendemmia notturna” è, dunque, un invito ad intraprendere un’avventura sensoriale, cognitiva e avvolgente, unica nella sua tipologia.
L’azienda vinicola “Terra dei Re”, ogni anno, in modo singolare e irripetibile, si propone di realizzare l’evento culturale “Vendemmia notturna”.
L’originalità della vendemmia, effettuata al chiaro di luna, ha un duplice perché: da un lato è legata alla creazione di un prodotto unico e speciale, il pregiato vino “Nocte”, dall’altro ha una funzione socio-culturale.
Per quanto riguarda il primo obiettivo, l’unicità è motivata a livello tecnico-produttivo; la fonte di ricchezza territoriale coincide con le fortunate condizioni climatiche che baciano i monti della Basilicata. In particolare si verificano eccezionali escursioni termiche, anche di 15 gradi, che determinano le caratteristiche organolettiche dell’uva.
Sfruttando così i processi legati all’influenza del clima sul frutto, l’enologo Giuseppe Leone è giunto alla creazione del rinomato vino “Nocte”
Per quanto riguarda il secondo obiettivo, il direttore manageriale Paride Leone in collaborazione con il direttore artistico Grazia Fusco decidono di rivoluzionare la concezione legata all’azienda vinicola e all’idea stessa di vino, perseguendo una nuova etica che si sposi con l’arte e la cultura. Più precisamente si tratta di rivalutare l’esperienza sensoriale legata alla degustazione, non svilita ad un mero gesto quotidiano. Infatti, l’atto del bere, così come Grazia Fusco lo definisce, diventa un momento intenso, unico, dalla forte carica emotiva, così come la fruizione di un’opera d’arte in cui si raggiunge il più alto coinvolgimento. L’opportunità del fruitore è quella di vivere un’esperienza divertente, aggregante, diversa dalle normali scelte quotidiane. In questo contesto, l’azienda è l’anello di congiunzione tra gli utenti privati e il mondo artistico-culturale; è quell’unicum che collega due realtà.
Paride Leone suggerisce l’opportunità di coinvolgere tutte le aziende produttrici di Aglianico del Vulture, creare sinergie, coniare uno slogan sul Vulture:“ Dove si vendemmia di Notte”.
Sarebbe bello vedere durante la notte tutte le vigne illuminate, gente tra i filari, eventi che si susseguono.
Ciò porterebbe sicuramente beneficio economico non solo ai produttori dell’Aglianico del Vulture ma ad un più vasto contesto.
Per quanto riguarda la nostra prossima vendemmia notturna, pensiamo di programmare una rappresentazione teatrale non solo sul palco ma nelle vigne, nelle grotte annesse alla cantina, tra le botti, nei tini, nei vasi vinari.
Una storia sul vino ovviamente.
Annunciamo anche un convegno per addetti al settore di livello internazionale,il tema è in fase di studio.
L’amministratore di Terra dei Re Claudio Rabasco dichiara:”è una grande soddisfazione sapere che presso uno degli atenei più importanti al mondo si parli della nostra azienda e della vendemmia notturna, viene premiato il nostro lavoro e la nostra tenacia nel proseguire sulla strada dell’innovazione e della comunicazione.
Una soddisfazione da condividere con l’intero comparto vitivinicolo del Vulture.”
Il voto per il lavoro svolto dalle studentesse è stato ovviamente 30.
Come conciliare il clima di reciproco sospetto tra due realtà così agli antipodi, quali la fredda razionalità utilitaristica dell’economia e l’istintiva passionalità della sfera culturale e artistica?
L’ossimoro economia-cultura si risolve brillantemente e, addirittura, si supera nelle peculiari attività ideate dalla lungimirante cantina Terra dei re.
Infatti Terra dei Re è particolarmente propensa a proporre e realizzare iniziative culturali, distinguendosi così dal panorama dei competitors.
Da più anni ormai l’evento culturale, conosciuto come “Vendemmia notturna”, prende vita nel cuore dell’autunno, tra i filari dei vigneti. Il vino diviene vero e proprio veicolo di comunicazione, capace di condurre gli spiriti umani verso l’esplorazione dell’incantevole universo della cultura. La “Vendemmia notturna” è, dunque, un invito ad intraprendere un’avventura sensoriale, cognitiva e avvolgente, unica nella sua tipologia.
L’azienda vinicola “Terra dei Re”, ogni anno, in modo singolare e irripetibile, si propone di realizzare l’evento culturale “Vendemmia notturna”.
L’originalità della vendemmia, effettuata al chiaro di luna, ha un duplice perché: da un lato è legata alla creazione di un prodotto unico e speciale, il pregiato vino “Nocte”, dall’altro ha una funzione socio-culturale.
Per quanto riguarda il primo obiettivo, l’unicità è motivata a livello tecnico-produttivo; la fonte di ricchezza territoriale coincide con le fortunate condizioni climatiche che baciano i monti della Basilicata. In particolare si verificano eccezionali escursioni termiche, anche di 15 gradi, che determinano le caratteristiche organolettiche dell’uva.
Sfruttando così i processi legati all’influenza del clima sul frutto, l’enologo Giuseppe Leone è giunto alla creazione del rinomato vino “Nocte”
Per quanto riguarda il secondo obiettivo, il direttore manageriale Paride Leone in collaborazione con il direttore artistico Grazia Fusco decidono di rivoluzionare la concezione legata all’azienda vinicola e all’idea stessa di vino, perseguendo una nuova etica che si sposi con l’arte e la cultura. Più precisamente si tratta di rivalutare l’esperienza sensoriale legata alla degustazione, non svilita ad un mero gesto quotidiano. Infatti, l’atto del bere, così come Grazia Fusco lo definisce, diventa un momento intenso, unico, dalla forte carica emotiva, così come la fruizione di un’opera d’arte in cui si raggiunge il più alto coinvolgimento. L’opportunità del fruitore è quella di vivere un’esperienza divertente, aggregante, diversa dalle normali scelte quotidiane. In questo contesto, l’azienda è l’anello di congiunzione tra gli utenti privati e il mondo artistico-culturale; è quell’unicum che collega due realtà.
Paride Leone suggerisce l’opportunità di coinvolgere tutte le aziende produttrici di Aglianico del Vulture, creare sinergie, coniare uno slogan sul Vulture:“ Dove si vendemmia di Notte”.
Sarebbe bello vedere durante la notte tutte le vigne illuminate, gente tra i filari, eventi che si susseguono.
Ciò porterebbe sicuramente beneficio economico non solo ai produttori dell’Aglianico del Vulture ma ad un più vasto contesto.
Per quanto riguarda la nostra prossima vendemmia notturna, pensiamo di programmare una rappresentazione teatrale non solo sul palco ma nelle vigne, nelle grotte annesse alla cantina, tra le botti, nei tini, nei vasi vinari.
Una storia sul vino ovviamente.
Annunciamo anche un convegno per addetti al settore di livello internazionale,il tema è in fase di studio.
L’amministratore di Terra dei Re Claudio Rabasco dichiara:”è una grande soddisfazione sapere che presso uno degli atenei più importanti al mondo si parli della nostra azienda e della vendemmia notturna, viene premiato il nostro lavoro e la nostra tenacia nel proseguire sulla strada dell’innovazione e della comunicazione.
Una soddisfazione da condividere con l’intero comparto vitivinicolo del Vulture.”
Il voto per il lavoro svolto dalle studentesse è stato ovviamente 30.