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Un lavoro dispendioso ed accurato che al momento rappresenta il più importante processo di “auto-analisi” intrapreso da una associazione di vignaioli. Ciò vuole dimostrare la volontà di VinNatur di operare con chiarezza nel massimo rispetto di appassionati e professionisti del mondo del vino.
Queste analisi hanno lo scopo di sensibilizzare sia i produttori che i consumatori in merito all’uso di alcune sostanze chimiche utilizzate in agricoltura; è bene ricordare infatti che queste, oltre a provocare danni ancora oggi sconosciuti per la salute umana, lasciano residui nei vigneti provocando gravi squilibri dell’ecosistema con perdite di biodiversità ed impoverimento dei suoli. I risultati delle analisi, concluse pochi giorni fa possono riassumersi così. Su un totale di 135 campioni analizzati 126 sono risultati completamente esenti da ogni tipo di pesticida, mentre i restanti 10 presentano residui di pesticidi. Un risultato molto confortante rispetto agli anni precedenti in quanto vede una diminuzione del 65 % dei vini inquinati. L’analisi dell’anidride solforosa totale ha evidenziato che 43 vini risultano avere meno di 10 mg/l di anidride solforosa (la legge permette in questi casi di apporre in etichetta la dicitura “NON CONTIENE SOLFITI AGGIUNTI”), i restanti 97 vini sono al di sotto dei 60 mg/l con poche eccezioni che superano questo livello. Tra qualche giorno verrà divulgato l'elenco delle aziende più meritevoli, che hanno dimostrato di non usare pesticidi da molti anni e che si prodigano per la diminuzione o l'inutilizzo dell'anidride solforosa.
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